Come supere la paura dell’abbandono e rinascere a nuova vita

A coloro cui chiedo il motivo per cui, nonostante tutto, non lasciano un partner abusante, tra le risposte più frequenti vi è

“la paura di vivere il senso di abbandono”.

La fine di ogni storia d’amore porta con sé questo vissuto.

Per alcune persone si tratta di un’angoscia così forte che farebbero di tutto pur di evitarla.

Per taluni ha il significato di ‘lasciare prima di correre il pericolo di essere lasciati’.

Questa è la scelta preferita dai manipolatori affettivi, che si cibano del più prelibato nettare prima di darsela a gambe.

Ma può anche voler dire, e questa è invece la reazione della persona realmente innamorata, ‘rincorrere l’altro’, mettendosi così in discussione, magari oltre ogni ragionevolezza, pur di riavere con sé l’amato.

Il gioco dell’intermittenza, ovvero l’alternanza tra bastone e carota, tra fughe e ritorni, produce effetti micidiali in chi lo subisce.

Questo fa cascare nella trappola anche individui con un ‘IO’ ben strutturato.

Sempre più persone, grazie ad un percorso di terapia, riescono a lenire le proprie ferite e ad andare oltre, riaprendosi alla vita.

Mentre alcuni percepiscono la paura dell’abbandono alla stessa stregua della paura di morire.

Si sentono come una barca alla deriva o un astronauta che perde il contatto con la navicella spaziale e che si perde nel vuoto… Terribile!

Da una parte, la realtà è che se non lo lasci, non lo dimentichi.

Dall’altra, hai un manipolatore coi fiocchi, che sa dosare diabolicamente gratificazione e penalizzazione affinché tu possa trovare sempre un motivo per rimanere.

Ma non è solo questo…

C’è anche da tenere in conto quello che nella tua vita rappresenta l’abbandono da parte del partner.

Ovvero la riedizione di antiche solitudini.

Approcciarsi a questo punto di vista a volte non piace, perché riporta i riflettori sulla vittima piuttosto che sulla demonizzazione dell’abusante.

Tuttavia, indugiare per mesi e anni sul risentimento contro l’altro, rischia di non farti occupare della tua ferita da abbandono.

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Qui la terapia è senz’altro necessaria. Non solo per tirar fuori la persona dalla buca emotiva nella quale è caduta.

Ma anche per continuare il cammino, spesso più lungo ma necessario, per curare quelle ferite.

A questo proposito, rimango sempre meno stupito dai numerosi messaggi e attestazioni di gratitudine che ricevo quotidianamente sull’efficacia dei miei video.

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A maggior ragione ho ritenuto doveroso mettere a punto un sistema fruibile anche a distanza attraverso un video-corso.

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Buon cammino

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