Dubbio o autocritica, possibile eliminarli?

Quando la tua voce critica si preoccupa per te è perché vuole il tuo bene

 

Hai mai desiderato qualcosa con tutta l’anima?

Hai mai provato libertà nel dire : “Quello che voglio veramente è…”, completando la frase col tuo massimo desiderio e sentendoti completamente allineato con quell’aspirazione, senza alcuna resistenza a frenarti?

Quanto e’ bella la sensazione di poter andare dritti verso la meta, senza ostacoli!

Capita, però, che a volte una voce critica insinui il dubbio: “Figurati!” – “Non ci riuscirai” – “Potresti rimanere deluso”.

E avresti tanta voglia di svicolarti da quella vocina, per essere libero di ottenere ciò che vuoi.

Puoi andare avanti comunque o far finta che non esista, ma continuerai a sentire quella resistenza.

Tuttavia, se questa voce esiste, potrebbe avere una sua utilita‘.

Forse non c’e’ un diavoletto dentro di te che vuole boicottarti.

Forse hai solo bisogno di ascoltarti e di ampliare il raggio della tua consapevolezza.

A tal proposito, ho elaborato un piccolo esercizio che porterà a comprendere maggiormente te stesso e a prendere decisioni con tutte le tue parti.

Ti accompagnerà nel capire qual è la funzione positiva di questa voce critica e a integrarla, trovando un correttivo affinché tu non la percepisca più come freno ma come alleata per andare insieme a lei, come una squadra, compatti verso l’obiettivo.

Punto primo. Supponiamo che il tuo desiderio sia: “Quello che voglio veramente è essere felice”. Sentilo senza avere alcun dubbio. A quel punto lei interverrà: “Essere felice è difficile. Non è possibile.. E se poi non ci riesci?”.

Punto secondo. Individua la sua funzione protettiva. Da quale pericolo vuole metterti in salvo? Il suo ruolo e’ quello di farti evitare una delusione.

Terzo punto.  Il correttivo: quando nel tuo programma di felicità sarà previsto anche il sentirsi a volte tristi e l’avere delusioni, il cadere per poi rialzarsi; quando il tuo vero ottimismo presupporrà ogni possibilità, essere felice diventerà più credibile ed allora la tua parte critica non porrà più obiezioni.

Avanti, quindi, con la felicità!

Seguiamo un altro esempio: “Quello che voglio veramente è avere una macchina sportiva e prestigiosa”. La voce critica insinua: “Certo, sta li’ per te!” – “Queste cose non arrivano per magia: lasciale ai sostenitori della legge dell’attrazione, che si illudano pure.”.

La funzione protettiva è, anche in questo caso, di eludere la delusione di non raggiungere l’obiettivo (in altre occasioni potrebbe essere il tutelarti da una paura o da uno stress eccessivo).

La tua voce critica si preoccupa per te, vuole il tuo bene.

L’avevi mai osservata da questo punto di vista?

In ultimo il correttivo: desiderando fortemente quell’automobile, farò tutto quello che serve per arrivarci (lavorerò sodo, diventerò una persona più competente, più sicura e determinata) e questo è un viaggio meraviglioso che porterà a meritarmela.

Ed il tutto a prescindere dall’ottenimento del risultato finale, perchè il cammino vale molto, molto di più.

Comprendere il tuo critico interiore e integrarlo? Si può fare!

 

 

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