Narcisismo sano, narcisismo patologico e narcisismo del co-dipendente

Che tipo di narcisista conosci ? Scopriamolo insieme 

 

In questo articolo desidero sviluppare alcune considerazioni in tema di narcisismo e vittime di narcisisti.

Negli ultimi anni è aumentata l’ondata di video che ha svelato questo fenomeno per lungo tempo rimasto sommerso a favore dell’informazione e della prevenzione, creando nel contempo una sorta di ‘demonizzazione’ del termine ‘narcisista’.

Naturalmente esistono degli estremi, come il narcisismo maligno o patologico o la psicopatia, dalle quali occorre difendersi.

Ma le coppie che vanno in crisi per i motivi più disparati, vedono per lo più responsabili della situazione entrambi i partners. 

Questa recente ondata di notizie sul narcisismo ha dato il via ad una certa strumentalizzazione del suo significato:

in alcuni casi, il dito puntato e la facile diagnosi, che dovrebbe essere un atto sanitario, ha portato a qualche eccesso.

Cosa fare quindi? 

Per prima cosa, evitare di diagnosticare se non si hanno gli strumenti e le competenze per poterlo fare.

Ciò che queste informazioni devono fornire è la consapevolezza degli strumenti utili a difendersi dalle manipolazioni e dall’abuso psicologico.

Accusare l’altro di essere narcisista, borderline, istrionico, ossessivo-compulsivo, iroso, maniacale, ecc… può creare grandi disastri nelle coppie. 

Dimentichiamo la convinzione che la responsabilità sia sempre e solo di uno dei due partners e soprattutto dei ‘poveri maschietti’ che qualche volta possono sentirsi bistrattati e in minoranza.

Il fenomeno è grave ed è giusto che venga denunciato: divulgarlo ha indubbiamente enormi vantaggi, ma solo quando l’informazione è oggettiva e corretta. 

Il vocabolo ‘narcisista’ sta ormai uscendo dalla valutazione in ambito categoriale, per diventare un termine tecnico che si usa in psicologia ma valutandone il suo peso:

si parla, cioè, di ‘comportamento narcisista’ a prescindere che ci sia un disturbo della personalità oppure che non sia trasversale a questi disturbi. 

Esiste allora un narcisismo sano?

Diverse scuole di pensiero sono a favore di questa possibilità.

Esiste per esempio il disturbo evitante di personalità, dove l’evitare l’esperienza non sempre ha caratteristiche patologiche: perchè c’è chi dell’esperienza ha semplicemente paura.

Esiste il disturbo ossessivo-compulsivo, che spazia dal carattere preciso a quella maniacale.

Alcuni autori, come Shannon Thomas, non ammettono l’esistenza di un narcisismo sano perché ciò equivarrebbe a dire che una cellula cancerosa possa essere in qualche modo benevola o positiva.

Ma anche in questo campo ci sono sfumature intermedie: sappiamo che alcuni tumori sono molto aggressivi, mentre altri sono e rimangono benigni.  

In parallelo, non vedo perchè demonizzare un individuo che ama stare al centro dell’attenzione altrui, se nel contempo si rende utile per alla società senza creare disastri relazionali.

Quindi l’idea che tutto sia ‘maligno’ non mi trova d’accordo ed è giusto che venga fatta chiarezza. 

Bisogna poi ricordare il narcisismo delle vittime: al di là dei casi in cui il narcisista ha infierito in maniera palesemente negativa, la vittima può accorgersi di essersi impegnata nella relazione in maniera masochista e fino allo spasimo, per non rinunciare all’idea megalomane di trasformare col proprio amore una persona che è ben lontana dal poter o voler cambiare.

Da qui, l’esame di coscienza di coloro che si sono testardamente instradate/i in un sentiero lunghissimo di passione controproducente e autolesionista.

Preso atto di questo, occorre assolutamente rimboccarsi le maniche, per intraprendere un cammino di auto-consapevolezza che allontani da qualunque relazione distruttiva.

Buon cammino 

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