Come gestire l’ansia da separazione dal narcisista patologico

Come dimenticare il narcisista: ecco gli esercizi che puoi fare

In questo articolo proseguiamo con la descrizione dei box operativi presenti nel mio libro “Amori amari – Percorso per liberarsi da una relazione tossica“.

L’esercizio che descriverò è utile a coloro che non riescono a mettere definitivamente distanza dalla relazione con un partner tossico, pur avendo avuto mille conferme sulla possibilità di uscirne, ma senza la forza di fare quel passo.

Si tratta di un senso di impotenza apparentemente inspiegabile, perché la mente sa tutto, mentre il cuore subisce un sistema biochimico di dipendenza che porta a rimanere agganciati.

Il solo pensiero di premere il tasto di blocco sul cellulare o di intraprendere una qualunque azione decisiva per lasciarlo, fa scattare un immenso senso di vuoto e di malessere.

Ricordando sempre che la terapia rimane uno strumento insostituibile, esistono comunque delle tecniche di auto-aiuto che la persona può utilizzare per sostenersi.

Una di queste viene ben raccontata nel libro: vediamo di cosa si tratta.

Il primo passo è calarsi nella situazione inizialmente descritta.

Immagina che questo sia il punto in cui la relazione è andata in crisi: stai decidendo di lasciare il partner, ma arrivata/o alla soglia del passo decisivo, il senso di impotenza ti attanaglia, rendendo la scelta molto difficile.

La sensazione è quella dell’abbandono o della perdita di una base sicura: 

come un astronauta che smarrisce il contatto con la sua navicella, fluttuando senza meta nello spazio.

Effettivamente è una sensazione molto spiacevole, quindi come possiamo farle fronte?

Rivivendola e misurando il grado di dolore da ‘0 a 10’: quanto è forte il disagio al pensiero di eseguire quell’azione decisiva, cioè di bloccarlo o non rispondere a una sua telefonata?

E dove avverti questa sensazione?

E’ possibile riuscire a calmarsi con questo semplice esercizio di ‘tapping’.

Incrociando i polsi e picchiettando alternativamente le dita delle due mani sotto le clavicole: guarda il video affinchè ti sia più chiaro il procedimento.

Datti dei piccoli colpetti pensando alla situazione dolorosa e respirando in modo più profondo e lento rispetto al normale, per circa un minuto.

Osserva i tuoi pensieri mentre agisci in questo modo, lascia che fluiscano senza ostacoli e giudizi.

Al termine di questo minuto, descrivili su un diario e poi ripeti l’operazione per un altro minuto.

Puoi dedicare a questa sequenza di tapping e scrittura circa un quarto d’ora al giorno.

I pensieri, trascritti sulla carta, si oggettivizzano, mentre la mente li lascia andare.

Il senso di ansia e di dolore prendono sfogo sulle pagine del diario, così da darti la possibilità di diminuirne l’intensità e, gradualmente, liberartene.

Quando la sofferenza sarà calata sotto il livello ‘6’, sarai più pronto/a a intraprendere quell’azione decisiva che ti libererà, aprendo davanti a te quell’autostrada della felicità che tutti desideriamo percorrere nella vita.

Buon cammino

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